Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande
(Mc 16, 4)
Quest'anno, durante la Veglia Pasquale, la Liturgia propone il brano del Vangelo nel quale le donne, il giorno dopo il Sabato, si recano al sepolcro per ungere il corpo Gesù. Lungo la strada si interrogano: “Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?”. Manco detto, alzano lo sguardo e si rendono conto che “la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande”.
Dobbiamo
alzare lo sguardo per fare esperienza della Pasqua!
Abbiamo
dato inizio alla Quaresima con l’invito, da parte di Papa Francesco, a riflettere sulla frase profetica pronunciata da Gesù poco prima della sua
Passione, Morte e Risurrezione: “per il
dilagare dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti”.
La
forza del male (attraverso il peccato, le sofferenze, le discordie…) cerca
continuamente di farci abbassare lo sguardo, di tenerci all’oscurità, di non
farci vedere la Luce della Pasqua. Sappiamo bene che la luce illumina e dona anche
calore: perciò tutte quelle volte nelle quali non vediamo la Luce, permettiamo
al nostro cuore di vivere nel buio e di raffreddarsi.
Dobbiamo
alzare lo sguardo per fare esperienza della Luce!
Le
donne, nel racconto, si sentono inadeguate, si rendono conto di avere bisogno
di un altro: ci invitano a tenere i piedi per terra, a non stare soli, ad
essere capaci di credere che l’altro mi è necessario: abbiamo bisogno della
fraternità, abbiamo bisogno della comunione, abbiamo bisogno delle persone che
ci stanno accanto! L’altro può starmi antipatico, può essere il mio peggior
nemico, può avere mille difetti…ma ho bisogno di lui. È proprio sentendo il bisogno dell’altro (che nemmeno conoscono) che si
rendono conto di aver già ottenuto quanto desiderano.
Dobbiamo
alzare lo sguardo con umiltà verso i fratelli per fare esperienza della pietra
già rotolata!
Cari
fratelli e sorelle di Benetutti, con tanto affetto, per questa Santa Pasqua auguro alla nostra Comunità di ricevere la grazia di un cuore riscaldato, ricco
di amore! Un cuore che riesce a fare esperienza di Pasqua perché sa guardare in
alto. Un cuore che vuole riprendere in mano la propria fede per poter essere
toccato dalla grazia della Risurrezione; un cuore che non vuole rimanere nel
buio della lamentela continua per un mondo in cui dilaga il peccato, senza
volersi impegnare per cambiarlo; un cuore che si preoccupa di vivere la
comunione con ogni fratello, rendendosi conto che da soli non possiamo
rimuovere la pietra della morte.
La grazia della Pasqua illumini specialmente chi
vive nel buio e nell’attesa della Luce, permettendo alla solidarietà e
all’amore fraterno di rimuovere le pietre che pesano sulle già dolorose
esperienze di sepolcro!
O Babbu Soberanu chi in sos chelos istades
e sempre nor mirades chin amore…
…dae su male pedimos de esser liberados
e in su chelu jamados a sa gloria!
e in su chelu jamados a sa gloria!
don Diego
|
Nessun commento:
Posta un commento